Due settimane

In quasi due settimane di scuola, li ho accompagnati una volta, giusto il primo giorno.

Siamo alla seconda settimana di allenamenti e sono riuscita a vederli soltanto una volta. Gli ultimi dieci minuti per poi accompagnarli sotto la doccia e riportarli a casa.

Tempo tiranno. Anche se fossi doppia non riuscirei a fare tutto, ma quando mi fermo e faccio un bilancio di questo genere, mi sembra di essere una figura di passaggio nelle loro giornate piuttosto che la loro mamma, figura di riferimento. Invidio un po’ chi può e decide di stare a casa e fare la mamma a tempo pieno sapendo perfettamente che io non potrei farlo. Per necessità, per indole e per scelta.

La sensazione del tempo che passa e in alcuni momento vorrei davvero trovare il bottone che permette di fermare tutto un attimo. Per starmene tranquilla con loro distesa nel lettone o nel divano a giocare a “forbici, sasso, carta”. Per guardare le nuvole e portare fuori il cane dei nonni.

Desideri tutti miei, certo.  Ma difficile da circoscrivere e buttare alle spalle. Soprattutto in queste settimane frenetiche, in cui la scuola ricomincia la mattina si corre, la sera siamo stanchi. Tutti.

Sono in classi separate. Due gruppi misti di bambini di 5 e 3 anni e noi percepiamo una grande serenità. Credevo che uno dei due, in particolare Leonardo, visto che è stato spostato insieme ad un piccolo gruppo di compagni in una nuova classe, potesse magari risentirne, ma per il momento sembra andare tutto liscio.

Chissà come si comportano, è il mio pensiero quotidiano.

E poi è iniziata la scuola calcio, nel paese vicino al nostro. Una nuova esperienza e un nuovo gruppo di compagni. Momenti in cui tutto scorre con facilità.